Filosofia
La memoria dell'amore. Sull'imparare le cose che non si possono insegnare
Giuseppe Ferraro
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2022
pagine: 208
La memoria è la stanza dei sentimenti. È fatta di nostalgia e desiderio, procede per salti e voli. Le parole che l'arredano colpiscono e sorprendono con la perentorietà del vissuto di chi porta un'esperienza da condividere. Se non riusciamo a trovare le parole è perché non viviamo i sentimenti, quindi nemmeno li ricordiamo. Una memoria senza ricordi. Non bastano i database che ci fanno ricordare tutto ma non quello che abbiamo sentito dentro, come vissuto. Siamo lontani dal saggio "filosofico" argomentato secondo una sintassi rigida e conosciuta, secondo un sistema di pensiero chiuso. Qui no. Le parole escono fuori dagli schemi e vanno da sole come tante frecce, ognuna delle quali ne contiene molte altre, svelando e rivelando sensi presenti e inattesi. Il testo che le raccoglie può sembrare un cruciverba senza schema, ma nel suo avanzare c'è un metodo rigoroso, che consente di fissare la memoria dell'amore da moltissime angolazioni. "Bisogna restituire l'amore alla vita e la vita all'amore" è l'affermazione più rivoluzionaria che si possa fare. Un libro sovversivo. Diversi sono i riferimenti al carcere, alla scuola, al quotidiano. In nessun altro testo di filosofia la vita entra così tanto dentro le parole e l'amore ci arriva in tutta la sua urgenza. Perché l'amore non si ripete ma ritorna, basta riconoscerlo. Affinché l'altro non sia soltanto un pericolo di contagio, ma un'offerta d'amore da cogliere in tutta la sua bellezza.
Filosofi in libertà
Umberto Eco
Libro: Copertina rigida
anno edizione: 2022
pagine: 224
"Filosofi in libertà" è il clamoroso esordio (1958) di Umberto Eco nel campo, da lui stesso definito, della saggistica leggera. Un piccolo Bignami, si potrebbe dire, della storia della filosofia in forma di filastrocca, un genere assai familiare fin dall'infanzia di Eco, assiduo lettore del "Corriere dei Piccoli". Ai testi si accompagnano talvolta delle argute, sapide vignette dell'autore, in armonia con il costume satirico espresso da testate come "Candido" e "Il Travaso". Pubblicato in tiratura numerata di 500 copie, esce firmato con lo pseudonimo joyciano Dedalus, anche per il rischio di compromettere la carriera accademica del giovane Eco. Questa nuova edizione è integrata dalla sezione "Scrittori in libertà", dedicata a Proust, Joyce e Thomas Mann, tra i prediletti dell'autore.
Paese che vai. I caratteri nazionali tra teoria e senso comune
Emilio Mazza, Michela Nacci
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2022
pagine: 256
Quando affermiamo che i francesi sono effeminati e gli inglesi tenaci utilizziamo un attrezzo che fa parte della nostra cultura dal tempo di Ippocrate: l'idea di carattere nazionale. Bodin e Du Bos, Montesquieu e Hume, Herder e Madame de Staël, Michelet e Hegel, Tocqueville e Spencer, Weil e Bateson hanno contribuito a costruirlo. La teoria dei caratteri ci restituisce l'immagine che nel tempo i vari popoli hanno dato di se stessi e degli altri, le loro idee di contatto e scambio oppure quelle di chiusura entro le proprie frontiere e di difesa dalla minaccia esterna. E oggi? La scommessa è mostrare che una nazione può possedere un carattere e al contempo riuscire a mantenere apertura e libertà.
Tra noi. Saggi sul pensare all'altro
Emmanuel Lévinas
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 272
Emmanuel Lévinas ritorna su ciò che costituisce il nucleo del suo pensiero: attraverso una serie di testi di rilievo che percorrono gli assi della sua riflessione, il filosofo definisce la natura della relazione etica che unisce ogni uomo al suo prossimo. Il lettore è invitato a un'immersione in profondità nella «relazione intersoggettiva». C'è però del mistero, dice Lévinas, in questo legame del «tra noi», ma ciò non significa che siamo presi in una realtà indecifrabile, né che il «tra-noi» sia uno spazio che resta per noi ostinatamente opaco. Nel corso delle pagine, il velo si alza. Il rapporto dell'uno all'altro si rivela nella trascendenza del per-l'altro e porta, così, a scoprire il «soggetto etico», dunque il «tra-noi».
La scoperta dello spirito. La cultura greca e le origini del pensiero europeo
Bruno Snell
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 448
"La scoperta dello spirito sono capitoli-saggio che vanno da Omero al periodo ellenistico e indagano come dalla naturalità indifferenziata della poesia epica si giunge attraverso la nascita della tragedia al problema di cos'è l'uomo, e come, dall'immagine-metafora, nasce il problema della scienza, e come la civiltà greca finisce con l'invenzione (Ellenisti, Virgilio) di un mondo arcadico, di arte pura: la letteratura. Indagine ricchissima di idee geniali, sorprendenti, di punti di vista illuminanti, su materia nota e vivace. Unico difetto: non è libro per il popolo. Io sono favorevole." (Cesare Pavese, giudizio editoriale sul libro di Bruno Snell, 3 settembre 1947). "Il volume che avete tra le mani non è un libro nuovo, ma un nuovo libro. È un invito a leggere o rileggere il capolavoro di Bruno Snell in modo più consapevole, nella sua versione completa, esemplata su quella definitiva tedesca. Dopo aver profondamente fecondato la cultura europea del dopoguerra, La scoperta dello spirito si è progressivamente eclissata: del resto la sua visione 'olistica' - oggi del tutto inattuale - fu concepita nella ormai remota Germania degli anni Trenta e Quaranta. Come possiamo, allora, tornare a leggerla con profitto? Si tratterà, anzitutto, di collocarla alla giusta distanza culturale, avvalendosi di una messa a fuoco mobile, come se si inforcassero delle lenti bifocali. Sarà impossibile fare un'esperienza di lettura 'vergine' o solo retrospettiva, riportando indietro le lancette della storia come in un racconto filmico: dovremo cercare perciò di tenere presenti sul nostro schermo i diversi piani culturali, facendo attenzione a non farci risucchiare - attratti dalla prosa elegante e incantatoria di Snell - in quella 'meravigliosa' Grecia dove tutto avrebbe avuto inizio e sviluppo, secondo una linea idealizzante, con sintesi storica nella famosa Aufhebung hegeliana." (Dalla prefazione di Roberto Andreotti)
Tempo sacro e tempo profano. Per una filosofia della storia in Mircea Eliade
Ivan George
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 386
Il presente lavoro si propone come una "peregrinatio animae" sulle tracce ben camuffate di Eliade alla ricerca della sua "mathesis universalis" che lo avrebbe portato alla configurazione dell'"uomo nuovo" e alla totalizzazione del fenomeno culturale. La chiave segreta, ossia il paradigma sacrale, è l'unica in grado di spalancare la porta dell'uomo verso un tempo diverso, forte, essenziale. Pur delineandosi come una ricerca di sentore epistemologico ed ontologico, quella eladina abbraccia, a tutti gli effetti, un piano soteriologico-simbolico. Pertanto, il tempo derivante è, da una parte, quello sacro, kairologico, dall'altra, il tempo profano, cronologico che ingoia l'uomo con la stessa voracità con cui Cronos divora i propri figli. Attraverso questa "terza via", racchiusa nella famosa "coincidentia oppositorum", Eliade traccia con eleganza non i contorni di una rigorosa filosofia della storia, ma un'audace ermeneutica "storico-onto-teologica" impregnata da messaggi di estrema bellezza ed attualità.
Il teatro di Oklahoma. Miti e illusioni della filosofia politica di oggi
Sergio Benvenuto
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 184
Nel finale del romanzo di Kafka "America" si immagina un mitico Teatro di Oklahoma che promette di assumere chiunque si presenti: Sergio Benvenuto lo interpreta come un'evocazione, in parte satirica, degli ideali politici universalisti del socialismo, e non solo. A partire da questa allegoria, prende avvio una critica serrata delle principali filosofie politiche di oggi: la sinistra marxista e socialdemocratica, il neoliberismo, i nazionalismi e sovranismi vari.
La prima impresa. Shakespeare in Warburg e Benjamin
Alice Barale
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 144
Qual è il senso della continua e a volte misteriosa presenza di Shakespeare nella riflessione di Aby Warburg e di Walter Benjamin? Shakespeare è di certo un simbolo per la cultura europea. E nell'interrogarsi su Shakespeare anche Warburg e Benjamin si interrogano in effetti sul senso stesso della cultura, sulle sue possibilità e i suoi doveri. I becchini, dice ad Amleto uno degli uomini che scavano la fossa di Ofelia, sono stati i primi ad avere un grado di nobiltà, perché sono stati i primi ad avere "arms": armi, e di qui anche stemmi o imprese nobiliari, ma anche braccia per scavare. E in effetti quello che tanto Warburg quanto Benjamin sembrano cogliere in Shakespeare è una continua messa in causa dell'immagine nel suo significato codificato - l'impresa o stemma nobiliare come simbolo delle gerarchie prestabilite - a favore del nascere di nuove immagini che si fanno "impresa" nel senso di avventura energetica, lotta per liberare l'espressione da tutto quello che ha di irrigidito e per renderle la sua vera forza, il suo legame con la vita. Il libro si apre con una lettera di Warburg su Shakespeare, trascritta e presentata da Claudia Wedepohl, archivista e studiosa del Warburg Institute, che ci introduce alla lettura che Warburg dà di Shakespeare in pagine intense e ancora poco note.
Dalla ragione vitale alla ragione poetica. José Ortega y Gasset, Julián Marías, María Zambrano
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 128
Scuola di Madrid è l'espressione coniata da Julián Marías che ha riportato la filosofia spagnola a rioccupare la scena tra le grandi filosofie del XX secolo e a rivendicare una tradizione unica e originale all'insegna della dialettica ragione e vita. La storia tragica della Spagna culminata nella guerra civile (1936-1939) e nel perdurare della lunga dittatura franchista fino agli anni '70 ha impresso alle traiettorie filosofiche di molti autori (tra questi, Ortega y Gasset, Julián Marías, María Zambrano) l'urgenza di misurarsi coi problemi concreti della vita e della storia. Non c'è dubbio che il dramma esistenziale dell'esperienza dell'esilio repubblicano ha impresso un moto copernicano al pensiero spagnolo che impregnandosi di letteratura e di poesia si è rimodellato anche nel vivo delle pratiche artistico-letterarie.
Carino! Il potere inquietante delle cose adorabili
Simon May
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 160
I gattini su Internet, i Pokémon con la loro buffa e improbabile aggressività, i meme su Kim Jong-un, la coppia glamour Ferragni-Fedez che mostra la sua vita da neogenitori: le nostre giornate sono piene di "cose carine", all'apparenza innocenti nella loro effimera frivolezza. Ciò che è carino sembra avere la caratteristica di farci sentire protetti e al sicuro. Secondo il filosofo Simon May, tuttavia, le cose che troviamo adorabili nascondono anche un altro, inquietante potere. L'attrazione della modernità nei confronti dell'innocenza, la trasformazione del bambino in oggetto archetipico d'amore, l'interpretazione della vita moderna e più in generale dell'esistenza come fondamentalmente effimera, vana, innocente, senza scopi finali o prime cause, hanno il potere di distorcere e snaturare il tentativo di vedere nella vita un "ordinamento morale del mondo" o di giudicarla, tutto sommato, positiva o negativa. "Carino! Il potere inquietante delle cose adorabili" è una teoria filosofica del tempo presente e una storia culturale e letteraria della realtà che viviamo ogni giorno.
L'inquietudine del pensiero. L'ermeneutica della vita del giovane Heidegger (1919-1923)
Sophie-Jan Arrien
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 352
Tra il 1919 e il 1923, Heidegger accarezza il progetto di fare "esplodere l'insieme del sistema tradizionale delle categorie". Vengono qui presi in esame i lavori di quel periodo, per mostrarne l'originalità e l'interesse filosofico. Il giovane filosofo sospetta che i tradizionali concetti filosofici mascherino il movimento della vita e soffochino l'inquietudine originaria del pensiero. Al contrario, egli ritiene che le domande fondamentali della filosofia debbanoessere interpretate a partire dalla concretezza della vita. È ciò che è stato chiamato retrospettivamente la sua "ermeneutica della fatticità". La "vita", e non ancora l'essere, diventa così il leitmotiv del pensiero del giovane Heidegger, proteso verso una sfera originaria, quella dell'esperienza fattizia, da cui il filosofare trae la propria provenienza, di cui deve rendere conto, e a cui, sempre, fa ritorno.
Altissima povertà. Regole monastiche e forma di vita. Homo sacer
Giorgio Agamben
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 190
Che cos'è una regola, se essa sembra confondersi senza residui con la vita? E che cos'è una vita umana, se in ogni suo gesto, in ogni sua parola, in ogni suo silenzio non può più essere distinta dalla regola? È a queste domande che il libro di Agamben cerca di dare una risposta attraverso un'appassionata rilettura di quel fenomeno affascinante e sterminato che è il monachesimo occidentale da Pacomio a San Francesco. Se il libro ricostruisce nei particolari la vita dei monaci nella loro ossessiva attenzione alla scansione temporale e alla regola, alle tecniche ascetiche e alla liturgia, la tesi di Agamben è, però, che la vera novità del monachesimo non sta nella confusione fra la vita e la norma, ma nella scoperta di una nuova dimensione, in cui forse per la prima volta la "vita" come tale si afferma nella sua autonomia e la rivendicazione dell'"altissima povertà" e dell'"uso" lancia al diritto una sfida con cui il nostro tempo deve ancora fare i conti. "Come pensare una forma-di-vita, cioè una vita umana del tutto sottratta alla presa del diritto e un uso dei corpi e del mondo che non si sostanzi mai in un'appropriazione? Come pensare la vita come ciò di cui non si dà mai proprietà, ma soltanto un uso comune?"