Cinema, televisione e radio
Yitzhak Rabin. Cronache di un assassinio
Amos Gitai
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 240
Amos Gitai torna, con questo libro, al suo rapporto con Yitzhak Rabin, il primo ministro di Israele premio Nobel per la pace 1994. Il 4 novembre 1995, Rabin fu assassinato a Gerusalemme da un colono ebreo estremista, un evento che segnò la vita dell'autore e incrinò l'equilibrio del Medio Oriente. Con il suo film del 1996, "The Arena of Murder", il regista e architetto Amos Gitai, ha narrato il dramma vissuto da lui stesso e da tutta Israele quel giorno. Ma quel film è stato solo il primo passo di un processo più ampio e vario, un racconto che unisce diario, archivio e finzione, diventando nel tempo un'opera multiforme. Come spiega lo stesso Gitai: "La domanda che si sprigiona da tutto ciò / amo questo termine 'domanda' / è come trasporre / l'evento storico rappresentato dalla morte di Rabin / in diversi media / con dimensioni diverse / tecnologie di rappresentazione diverse / in luoghi e territori diversi..." Questo libro, ricco di immagini, contributi e importanti testimonianze, raccoglie lo sguardo di uno dei più importanti artisti contemporanei su un protagonista assoluto del Novecento.
È successo a Twin Peaks. Ma cosa?
Francesco Tedeschi, Cristiano Brignola, Beatrice Pesente
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 240
Ma quanti Cooper ci sono? Chi sono i buoni e i cattivi all'interno della Loggia Nera? Chi è davvero Sarah Palmer? E chi è, invece, Judy? Cosa diavolo succede nella puntata 3X08? E soprattutto, se i gufi non sono quello che sembrano, che accidenti sono? Dal team di eroi che è riuscito a spiegare Neon Genesis Evangelion (eroi perché l'hanno guardato trenta volte, non per altro), una guida semiseria volta a scoprire... I segreti di Twin Peaks.
Hollywood Babilonia
Kenneth Anger
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 437
In questo libro, che Susan Sontag ha definito «leggendario come ciò di cui parla», Kenneth Anger si è rivelato il primo adeguato chroniqueur, il più felice e amaro favolista del mondo di Hollywood. Con tocco sicuro, da grande maniaco del cinema, Anger ci fa constatare come gli scandali, i pettegolezzi, i suicidi, gli amori, le morti sospette, le perversità, i trionfi, i delitti e gli imbrogli avessero un altro colore a Hollywood: quei fatti sordidi e scintillanti andavano infatti subito a disporsi tra le vaste costellazioni dello star system, le loro oscurità nutrivano la luce irreale dello schermo. «Più stelle che in cielo» era un motto della Metro Goldwyn Mayer. Oggi, dopo decenni in cui lo star system è stato additato come macchina di depravazione commerciale e di svendita dell'arte al dollaro, cominciamo finalmente a intenderlo alla lettera: sistema di miti, orbite di astri, varianti e ripetizioni inesauribili di Storie e Figure Esemplari. In fondo, l'unico grande sistema mitologico che il nostro tempo abbia saputo offrirci. E, guidati da Kenneth Anger, qui ci avviciniamo al mito di Hollywood con lo spirito che gli è più congeniale: quello di Laforgue, dove la devozione si congiunge al sarcasmo e la parodia non si pone alla fine dei tempi ma alla loro origine. La Babilonia di gesso che Griffith fece costruire nel 1915 per accogliervi centinaia di comparse, e poco tempo dopo era un cimitero di relitti e di erbacce, è il luogo perenne del cinema, e da questo punto - soglia dell'Epoca dei Dubbi Splendori, quando Hollywood appariva a un osservatore attendibile come Aleister Crowley abitata da «una banda di maniaci sessuali pazzi di droga» - giustamente muove il racconto di Anger. Fatty e Hearst, Chaplin e Valentino, von Stroheim e Mae West, Errol Flynn e Marlene Dietrich, Lupe Velez e Robert Mitchum, Lana Turner e Judy Garland, e tanti nomi ormai sepolti, sfilano tutti davanti a noi, fra episodi atroci e dettagli oltraggiosi, in immagini della loro vita intima che si mescoleranno per sempre a quelle delle loro opere. Perché è appunto una caratteristica del sistema di Hollywood quella di essere onnivoro: tutto ciò che riguarda i suoi personaggi gli appartiene, tutto fa parte della sua scena, le gonnelline di Shirley Temple come l'epidemia di suicidi con il Seconal. Alla fine, si ha addirittura il sospetto che le ragioni commerciali stesse siano il pretesto per una grandiosa e involontaria applicazione dell'art pour l'art. Così, anche Hollywood Babilonia fa parte del cinema di Hollywood: al termine di queste pagine, dove il testo vive dentro le immagini e le immagini dentro il testo, dove nessun particolare è superfluo e tutti hanno un loro cupo smalto, come in un von Stroheim di ambiente californiano, potremmo dire di aver visto il cinema raccontare se stesso in un grande film nero.
Campari e il cinema
Libro: Copertina rigida
anno edizione: 2021
pagine: 182
Campari e il cinema: la storia di una perfetta alchimia tra passione, creatività e immaginazione. Questo libro vuole raccontare come la passione per l'arte e la creatività di Campari siano intimamente connesse alla sua esigenza e al suo desiderio di comunicare e di innovare. Da sempre la sua predilezione per l'arte cinematografica ha costituito il motore per sperimentare e dare vita a progetti ogni volta diversi e inattesi: un'evoluzione espressiva che - dopo le esperienze dei Red Diaries - sfocia in una nuova produzione, Fellini Forward, che è un modo di fare cinema davvero senza precedenti. I saggi pubblicati in questo volume non si limitano alla narrazione dell'esperienza di Campari ma la affrontano con uno sguardo di ampio respiro sulla storia del cinema: grazie a una fitta rete di rimandi, mostrano come il lavoro di Campari, e dei registi con cui ha collaborato negli anni, sia inserito in una storia ancora più grande e nobile. Il volume è articolato in quattro sezioni (Rivoluzione Cinema; Rivoluzione Campari; Campari e il cinema: un'attrazione fatale; Il cinema nell'era dell'AI) e riunisce i contributi critici di Gianni Canova, Giuseppe Mazza, Rocco Moccagatta, Guido Cornara, Guido Di Fraia.
Accattoni, vitelloni e zombie. Il neorealismo rivisitato a fumetti
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 152
La Rimini de "I vitelloni", a seguito di un conflitto nucleare, popolata di zombi. "Il ferroviere" di Germi che, ambientato in un lontano futuro, si fa "Astroviere" e viaggia nelle galassie. "Ladri di biciclette", portato ai giorni nostri, tra rider extracomunitari. Sono dieci capolavori del neorealismo, opere di De Sica, Zavattini, Fellini, Germi e altri maestri che hanno segnato la storia del cinema, a farsi spunto per altrettante storie, ripensate come fumetti. A scriverle sono stati gli studenti del secondo anno del corso di sceneggiatura del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. A disegnarle, invece, gli studenti ed ex studenti del corso di Fumetto della Scuola Romana dei Fumetti. Una vera sfida. Si va da Umberto D, la cui storia viene raccontata dal suo cagnolino, ad Accattone, Bellissima, Miracolo a Milano, Roma città aperta, Sciuscià e La strada. Non semplici adattamenti, ma retelling, spin off, reloaded. Nuove storie, insomma, capaci di incuriosire chi conosce i film ma anche di appassionare chi ancora non ha avuto modo di apprezzare questi capolavori della cinematografia italiana. Un modo per rileggere il cinema. E anche il fumetto. Per guardare al noto in modo nuovo.
Entra nel Gioco del calamaro. Tutti i segreti della serie evento Squid Game. Guida non ufficiale
Park MinJoon
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 160
Il manuale di istruzioni 100% non ufficiale per scoprire tutti i segreti, retroscena e curiosità della serie, e avventurarsi nel K-world, il fantastico universo culturale coreano. Preparati a diventare il giocatore numero 457. Cosa sei disposto a fare per pagare i tuoi debiti? 456 giocatori con un debito da saldare, s'impegnano in diversi giochi per bambini che comportano però dei pegni (mortali). Non si può abbandonare, chi perde perde la vita. Un mix conturbante di giochi per bambini, sangue, lotta per la sopravvivenza e critica di sistema che affonda le sue origini in Battle Royale e nell'universo manga. Un successo che in pochissimo tempo si è esteso ben oltre la stessa serie TV, divenendo un fenomeno sociale di portata mondiale.
L'acquario di quello che manca
Enrico Ghezzi
Libro: Copertina rigida
anno edizione: 2021
pagine: 752
Un'opera necessaria per comprendere e conoscere una delle menti più geniali della nostra epoca. Curato da Aura Ghezzi e Alberto Pezzotta, con un testo di Elisabetta Sgarbi, questo libro raccoglie scritti di enrico ghezzi, molti dei quali inediti, che raccontano la sua visione del mondo e dell'arte. "L'acquario di quello che manca" assomiglia profondamente al suo autore, ne è lo specchio. A partire dai primi articoli scritti alla fine degli anni settanta fino ai lavori più recenti, il volume presenta interviste, rubriche giornalistiche, idee per spot pubblicitari, scritti d'occasione oltre a documenti ritrovati, insospettabili, forse: poesie, riflessioni, ricordi personali, episodi familiari, lettere private ad amici e compagni, curiosi aneddoti e retroscena sulle scelte che hanno accompagnato e caratterizzato la nascita e l'evoluzione di programmi cult come "Blob" e "fuori orario", come anche il racconto di mille altre invenzioni, idee e proposte, talvolta realizzate altre solo immaginate. In questo tesoro di materiali non c'è, tuttavia, nulla di casuale. "L'acquario di quello che manca" è un labirinto in cui è bello perdersi e trovarsi. Un ritratto di più di cinquanta anni di cultura, televisione e cinema, un viaggio in compagnia di enrico ghezzi nel suo mondo e nella nostra realtà.
Una passione libera. In forma di autobiografia
Tinto Brass, Caterina Varzi
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 256
Su Tinto Brass circolano tanti falsi miti. Questa autobiografia si ripropone di sfatarli, per consegnare ai «posteriori» un ritratto intimo, una confessione schietta e irriverente che rimette alla loro «ardua sentenza» l'anima, il pensiero, la vita tutta dell'uomo e del regista. L'occasione per farlo viene dal recupero della memoria perduta, dal ricordo del passato che, grazie all'amorevole aiuto della moglie Caterina, musa e compagna, rivive nelle parole appassionate del «re dell'eros», salvate dall'oblio a cui la malattia ha rischiato di condannarle. Nato a Milano ma profondamente legato a Venezia, città che gli è «madre, moglie e amante», ha fin da piccolo un'indole ribelle. Insofferente a ogni forma di autorità, ben presto rompe con la famiglia, che lo considera un giovane scapestrato e libertino, un viveur che ama dare scandalo. Affacciatosi all'universo cinematografico come proiezionista e assistente al montaggio alla Cinémathèque française di Parigi, di ritorno in Italia entra a gamba tesa nel mondo della regia con Chi lavora è perduto, l'opera d'esordio che segnerà l'inizio delle battaglie contro i critici e la censura. A chi nei suoi film «non vede altro che culi», il «nipotino di Orson Welles» replica con sillogismi aristotelici e decaloghi eticofilosofici, difendendo la sua produzione erotica a suon di stoccate al perbenismo borghese e ai tabù di una società ipocrita e ottusamente bigotta. Forte dell'appoggio di giganti come Rossellini, Fellini e Pasolini, porta in scena una critica politica e sociale che, dal primo all'ultimo film - dai più militanti a quelli accusati di essere «frivoli e superficiali» -, esprime una sete inestinguibile di libertà.
Recinzioni. Le serie
Johnny Palomba
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 160
Vi è mai capitato di cercare qualche recensione per decidere se guardare o meno una serie e di esservi ritrovati poi, dopo la lettura, più incerti di prima? Johnny Palomba, il critico cinematografico più irriverente dei nostri tempi, risponde al vostro grido di aiuto. Grazie all'aiuto del romanesco, con poche battute Palomba analizza le serie tv più amate e seguite degli ultimi anni. Dalla Roma antica e selvaggia di Domina, al mondo post disastro di Anna di Niccolò Ammaniti, fino ai nomi "terribbili" de "Il Trono di Spade": una carrellata imprescindibile per ironia e intelligenza, una piccola guida per chi abbia voglia di orientarsi nel mondo sconfinato delle serie tv che riempiono le nostre serate e anche le chiacchierate tra amici.
Monsieur Verdoux. 2 DVD
Charlie Chaplin
Libro
anno edizione: 2021
Nuovo restauro. Con un disco di rarità e approfondimenti e un libro con immagini e documenti inediti. È il 1947, nell'aria risuona ancora l'eco pesante dei massacri di guerra, e Chaplin presenta al mondo il suo personale gioco al massacro: Charlot è diventato Barbablù. Tra i boulevard e i giardini di una Parigi immaginaria, l'amabile viveur Henri Verdoux sposa e uccide ricche vedove, per mantenere un'idilliaca famigliola e per pulsione omicida. La sua logica è cruda, ironica, senza sbavature: quel che lui fa per iniziativa privata e correndo i propri rischi, governi ed eserciti lo fanno su grande scala e senza sanzione. Monsieur Verdoux lasciò il pubblico sconcertato, venne tacciato di comunismo nel clima isterico di una caccia alle streghe ai suoi albori, segnò l'inizio della fine dei rapporti di Chaplin con l'America. Allo stesso tempo i più grandi critici e artisti dell'epoca colsero la potenza di questo meraviglioso film allucinatorio, a cui dedicarono pagine rimaste nella storia della critica cinematografica novecentesca.
Menamose. Storie impensabili di un cinema improbabile
Steve Della Casa
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 160
Per chi, come Steve Della Casa, addirittura mutua il proprio nome da un'icona del cinema Peplum, Steve Reeves, un omaggio al cinema Bis degli anni Sessanta era un approdo inevitabile. Un cinema che era il crocevia di personaggi improbabili che in questo contesto spesso cercavano di sbarcare alla meglio il lunario provenendo dai contesti e dagli ambienti più diversi. Ecco allora trentacinque brevi storie conosciute e misconosciute, verosimili ma spesso inverosimili, dei (non) protagonisti della più grande stagione del cinema italiano. Volti noti senza nome che questo mini-dizionario cerca di riscattare dall'oblio, tra excursus biografici, aneddoti e interviste esclusive. Per riscoprire il mito fuori e dentro il grande schermo.
Look over look. Il cuore fotografico del cinema di Stanley Kubrick
Caterina Martino
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 222
C'è ancora qualcosa da dire su Stanley Kubrick? Le sue biografie ci hanno raccontato il passaggio dal mestiere di fotoreporter (già a diciassette anni assunto dalla rivista "Look") a quello di filmmaker indipendente e poi di regista di kolossal come "2001: Odissea nello spazio" e "Barry Lyndon". L'apertura dello Stanley Kubrick Archive ci ha introdotto nei vari progetti non realizzati. Ma la conoscenza approfondita del suo lavoro fotografico - un'esperienza maturata nella stessa New York di Diane Arbus, Weegee, William Klein, Robert Frank, Elliott Erwitt e gli altri innovatori di cui Kubrick è stato amico personale o allievo indiretto - permette ora una nuova e originale rilettura di tutta l'opera, dall'esordio di "Day of the Fight" (un photo essay che diventa un film) ai capolavori della maturità. Se "Shining" si chiude con una carrellata verso una foto (forse in omaggio al celebre corto "Wavelength" del regista/fotografo Michael Snow) e "Full Metal Jacket" ha fra i personaggi principali un fotoreporter di guerra, un po' tutti i film di Kubrick possono essere riletti come una riflessione sulle fotografie (sempre presenti in quanto oggetti della quotidianità moderna) e sulla fotografia (tecnologia madre del cinema, fermo-immagine come punto limite della modernità cinematografica). Partito da "Look" e arrivato all'Overlook Hotel, Kubrick ha attraversato tutti i generi conservando nelle sue immagini un'estetica che trova il suo cuore nella scuola fotografica di New York.