Arti: argomenti d'interesse generale
L'ambiente acquoso per il trattamento di manufatti artistici
Paolo Cremonesi
Libro
anno edizione: 2023
pagine: 128
L'ambiente acquoso, semplice acqua o soluzioni acquose tamponate con eventuale presenza anche di tensioattivi, chelanti o enzimi, rappresenta un importante approccio ad operazioni che con la terminologia tradizionale definiremmo "di pulitura" di opere policrome, ma che ormai è tempo di definire con maggiore precisione, visto che si può trattare di operazioni profondamente diverse: pulitura della superficie dallo sporco di deposito oppure rimozione di sostanze filmogene applicate con diversa funzione (vernici e strati protettivi, residui di adesivi e consolidanti, ritocchi e ridipinture). L'ambiente acquoso affronta alla radice il problema della tossicità dei materiali, e mette a disposizione un maggior numero di "parametri di controllo", come il pH, le concentrazioni, e la conducibilità. Attraverso i quali spesso l'intervento può essere reso meno aggressivo e più selettivo.
Vivere l'arte. Scritti (1934-1969)
Mark Rothko
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 304
La pubblicazione degli scritti di Mark Rothko - uno dei più grandi artisti del XX secolo -, inediti fino a pochi anni fa, ha rappresentato un vero e proprio evento nel mondo dell'arte contemporanea. Il volume si presenta come un'insostituibile guida all'opera di Rothko, seguendone l'itinerario artistico dal debutto, nel 1934, fino al 1969, un anno prima della morte. La scrittura, che compone una sorta di autoritratto intellettuale assieme pubblico e intimo del pittore, si alterna qui all'opera. Il curatore Riccardo Venturi accompagna il lettore nell'atelier di Rothko in un percorso anche visuale, che si snoda lungo 38 immagini, tra dipinti, disegni preparatori, installazioni e fotografie dell'artista, doviziosamente commentate. I testi sono di straordinario interesse: dalle lettere ai suoi amici pittori alle memorie del viaggio in Europa - in particolare in Italia: dopo aver visitato Paestum, Rothko scopre di «aver sempre dipinto templi greci senza saperlo» -, dai quaderni di note sul surrealismo, su Picasso o Miró, alle amare confessioni sul mondo dei mercanti e dei critici d'arte. Emergono così le ambizioni di una personalità artistica che ha rivoluzionato la pittura del Novecento, ma anche il confronto serrato col modernismo.
Arte per gioco
Federico Moroni
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 208
Il libro vede la luce nel 1964 con il titolo "Arte per nulla" presso la casa editrice Calderini che, nelle edizioni successive, lo cambierà in "Arte per gioco". Federico Moroni vi esprime la sua idea visionaria e all'avanguardia, ma anche concretissima, di didattica del disegno collocandosi su un elitario sentiero battuto da poeti e artisti a partire dall'Ottocento. Si tratta di un gesto di fiducia del maestro nelle potenzialità dell'insegnamento libero dell'arte ai bambini, attraverso quello che egli chiama il «gioco della linea e del colore», con raffinate indicazioni tecniche, osservazioni sull'arte antica e moderna e uno sguardo acutissimo sul mondo che circonda i suoi scolari. Il testo è il prezioso diario di lavoro del Maestro in colloquio con i ragazzi della scuola di campagna di Bornaccino e, allo stesso tempo, un'elegantissima dichiarazione di poetica dell'artista.
Futuri possibili. Scenari d'arte e intelligenza artificiale
Rebecca Pedrazzi
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 384
In che modo l'Intelligenza Artificiale (IA) sta cambiando il mondo dell'arte? Quali sono le ultime tecnologie di IA impiegate nei musei? Quali le nuove frontiere nella catalogazione? Può l'Intelligenza Artificiale offrire una soluzione in termini di inclusività nei musei? Come è possibile creare un'opera d'arte con il supporto dell'IA? Scopo del libro è rispondere a queste e molte altre domande offrendo al lettore una guida ampia e articolata per orientarsi nei complessi scenari d'arte e Intelligenza Artificiale, attraverso panoramiche, case studies e interviste raccolte dall'autrice appositamente per questo volume. Il libro è diviso in due parti, la prima è dedicata a museologia, conservazione, classificazione, ricerca, fruizione e mercato; la seconda invita alla scoperta degli AI Artists pionieri nell'uso dell'Intelligenza Artificiale per la progettazione e la realizzazione delle loro opere, verso nuovi orizzonti estetici.
Ars factiva. La bellezza utile dell'arte
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 176
Ars factiva è arte efficace, produttiva. È arte che dialoga con il mondo delle imprese, della tecnologia, dell'educazione, della società, ma che sa produrre se stessa in maniera creativa e innovativa. Il tema della "necessaria inutilità" dell'arte è antico ed è stato dibattuto varie volte, ma nella nostra società acquisisce nuovi significati. Il sottotitolo, provocatorio, sta a sottolineare come nella società contemporanea, caratterizzata da progressi scientifici e tecnologici mai visti prima, l'arte può assumere un nuovo ruolo. Ars factiva non è un saggio curatoriale, ma un approfondimento su come arte contemporanea e società possano essere strettamente correlate. Parliamo di appagamento estetico, ma allo stesso tempo di funzionalità a qualcosa - se non altro dal punto di vista educativo e della comprensione - in campi quali il mondo delle particelle, i big data, il rapporto con la natura, l'architettura e lo spazio, la comprensione del corpo umano, la psicologia, oltre che in generale la scienza e la tecnologia. Dopo una panoramica in ognuno di questi ambiti, per capire il nesso con il mondo dell'arte, un capitolo è dedicato a una installazione per ciascuna di queste relazioni, un'opera che esprime al meglio tale rapporto, da Iñárritu a Ikeda, da Gormley a Tresoldi. È quindi anche un'opportunità per presentare alcune opere e installazioni che usano un linguaggio estremamente avanguardistico e multidisciplinare. Quindi intrigante.
Ut pictura poesis. La teoria umanistica della pittura
Rensselaer Wright Lee
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 224
"Questo saggio va inteso come un tentativo di definire la teoria umanistica della pittura e di tracciarne a grandi linee lo sviluppo dagli inizi nel XV secolo al Settecento, quando i nuovi orientamenti del pensiero critico e delle arti figurative cominciarono a determinarne il declino. Sempre presente in questa teoria è l'assunto fondamentale - oggi peraltro non più accettato - che la buona pittura, come la buona poesia, sia l'imitazione ideale della natura umana in azione. Ne consegue che i pittori, come i poeti, devono esprimere verità generali rifuggendo dal particolare, facendo uso di soggetti universalmente conosciuti e apprezzati, tramandati attraverso la narrazione biblica e la lettura dei classici greco-romani; inoltre devono rappresentare una multiforme varietà di emozioni e tendere non soltanto a dilettare ma anche a istruire l'umanità. Questa teoria, come in larga misura anche l'arte di quel periodo, aveva le sue radici nell'antichità. Le famose analogie tra pittura e poesia di Aristotele e di Orazio avevano indotto i critici, che non trovavano negli antichi una vera e propria teoria della pittura, a trasferire l'antica teoria letteraria a un'arte per la quale non era stata concepita. Essi infatti trovavano una "raison d'être" a una teoria umanistica della pittura non soltanto negli insegnamenti degli autori antichi relativi alla letteratura umanistica, ma nell'arte italiana stessa, che, intesa nei suoi momenti migliori come ricerca del vero - da Cimabue a Giotto, da Raffaello a Michelangelo a Tiziano -, si risolveva nel senso più alto in rappresentazioni delle azioni e dei sentimenti dell'uomo". (Dalla prefazione dell'autore all'edizione italiana).
Come si guarda un quadro. Lettura del linguaggio figurativo
Matteo Marangoni
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 240
Per amare l'arte, sosteneva Matteo Marangoni, non basta il cuore, ci vuole anche il cervello; anzi, secondo Michelangelo, «la pittura è una musica che solo l'intelligenza può percepire». Ciascuna arte ha un linguaggio inconfondibilmente suo che costa fatica, studio e perseveranza per essere compreso. Ed è proprio questo linguaggio che bisogna saper individuare e valutare. Il volume, che fa da complemento a Saper vedere, non ha altra ambizione se non quella di familiarizzare sempre più il lettore ai segreti del linguaggio, della forma, contro tutti coloro che valutano l'arte solo in nome di un «geniale empirismo intuitivo».
Il silenzio dell'arte
Federico Ferrari
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 161
Negli ultimi vent'anni la distanza tra il pubblico e l'arte contemporanea si è fatta sempre più profonda. In un certo senso, l'arte è diventata silenziosa, non sapendo più rispondere agli interrogativi che il pubblico le rivolgeva. Per lo più, si guarda senza capire. Il libro si interroga sulle ragioni del silenzio delle opere, mostrandone i limiti, spesso dovuti a una riduzione della cultura a sola merce ma, allo stesso tempo, cerca di comprendere se non sia proprio da quel silenzio che possa nascere un nuovo modo di guardare alla somma di immagini che costituiscono un'ancora di salvezza visionaria nel deserto dei fatti, dei numeri e di una vita ridotta a puro dato. Restituire una voce al silenzio dell'arte è il compito della critica, ovvero la forma di pensiero che deve ricostruire le relazioni, individuare le cause, raccontare gli eventi, e infine separare il valore dal disvalore, praticando il giudizio. In questo senso, "Il silenzio dell'arte" è un libro di critica.
Di chi sono le case vuote?
Ettore Sottsass
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 294
Pur essendo un mostro di intelligenza, ironia, e creatività, Ettore Sottsass non è mai riuscito a diventare un mostro sacro. Né si è mai adoperato in tal senso, come documentano questi testi. Le date indicano che siamo nel periodo, da Memphis in poi, in cui nel mondo il suo nome coincideva con una certa immagine dell'Italia. Eppure le domande che Sottsass continuava a porsi, anche e soprattutto in pubblico, somigliavano a quella del titolo. Quanto alle risposte, erano immancabilmente del genere che solo lui avrebbe potuto dare - e di cui sentiamo moltissimo la mancanza.
Attacchi d'arte contemporanea
Giovanni Muciaccia
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 288
«Mah, chissà qui cos'avrà voluto dire...» Se anche voi vi siete trovati almeno una volta nella vita a mormorare questa frase aggirandovi spaesati tra le sale di una mostra, magari di fronte a un'opera apparentemente incomprensibile che recava anche la dicitura "Senza titolo", questo è il libro che fa per voi. L'arte contemporanea è un mondo ricco e vasto, complesso, affascinante, un labirinto stroboscopico nel quale si aprono botole che ci rimandano indietro di secoli, un grande parco divertimenti, un campo senza confini aperto a citazioni più o meno esplicite, illusioni percettive, addirittura furti. Questo mondo può essere non solo compreso ma amato con infinita passione, a condizione di avere una guida che sappia raccontarlo in modo semplice e coinvolgente, che ne semplifichi il linguaggio e lo renda davvero comprensibile a tutti. E nessuno può riuscirci meglio di Giovanni Muciaccia, storico conduttore di Art Attack, che ha cresciuto i bambini di intere generazioni a pane e «attacchi d'arte», spiegando loro la teoria ma anche a sporcarsi le mani, a imparare facendo. Ecco quindi che nelle pagine di questo libro veniamo presi per mano e portati in un viaggio fantastico tra le teorie, le opere e gli esperimenti dei più grandi artisti, scoprendo concetti come il peso visivo del colore e la forma delle note musicali, fenomeni come la simmetria radiale e infinite altre meraviglie. Senza dimenticare l'aspetto pratico e ludico, sempre presente grazie alle attività, alle call to action proposte e ai tanti QR Code che rimandano ad approfondimenti e contenuti speciali.
Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell'anima. Catalogo della mostra (Milano, 27 ottobre 2021-30 gennaio 2022). Ediz. italiana e inglese
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 224
Il catalogo e la mostra (Palazzo Reale, Milano, 27 ottobre 2021 - 30 gennaio 2022), nati originariamentedal dialogo della curatrice Francesca Alfano Miglietti con la storica dell'arte e critica militante Lea Vergine, offrono una riflessione sull'insorgere nella contemporaneità di nuove forme di rappresentazione, ponendo l'attenzione sullo storico passaggio dal corpo vivo protagonista della Body Art al corpo rifatto dell'Iperrealismo, riflettendo sul mutamento dei canoni estetici della rappresentazione e sulla potente evocazione dell'individuo mediante i suoi resti, le sue tracce, i suoi rivestimenti. Il titolo si riferisce alla scomparsa del "corpo vero" a favore del "corpo dello spettacolo". Da un Corpo Glorioso - il corpo della consapevolezza, della ribellione, dell'alterità - al Corpo del Contemporaneo, inteso nella sua declinazione di corpo della società dello spettacolo e nelle sue forme più poetiche: il corpo dell'esodo, del lavoro, della moltitudine silenziosa. Ecco dunque corpi perfetti, modificati, ripensati, prodotti e riprodotti ed essenzialmente finti da un lato; dall'altro, corpi reali ma imperfetti, non rispondenti ai canoni estetici in vigore che, privati dell'accesso all'immagine, divengono invisibili. Attraverso installazioni, sculture, disegni, videoinstallazioni e fotografie, il lettore si immergerà in un percorso poliedrico, composto da 111 opere di 34 artisti riconosciuti a livello internazionale - alcune delle quali vere icone del contemporaneo, esposte per la prima volta in Italia, per raccontare la molteplicità della rappresentazione dell'essere umano. Dalle opere di iperrealisti storici, quali Duane Hanson, John DeAndrea e Carole A. Feuerman, artisti che hanno indagato l'iperrealtà della rappresentazione dell'essere contemporaneo, si approda ad altre tipologie narrative, dove il corpo è evocato più che rappresentato. Nei lavori di Christian Boltanski, scomparso di recente, Ibrahim Mahama, Chiharu Shiota, Dayanita Singh, Charles LeDray, il corpo sembra essere svanito lasciando solo le tracce del suo esserci stato. I frammenti del corpo, e la sua mutazione, così come le mutevoli condizioni sociali, sono presenti nelle opere di Oscar Muñoz, AES+F, Yael Bartana, Alfredo Jarr, Janine Antoni, Robert Gober, Andres Serrano, Robert Longo, Michel Rovner, Franko B. Nel catalogo l'analisi e i possibili significati del corpo sono affrontati da punti di vista e angolazioni eterogenei, con i saggi di Francesca Alfano Miglietti, Vincenzo Argentieri, Franco Berardi "Bifo", Furio Colombo, Francesca Giacomelli, Gianfranco Ravasi, Massimo Recalcati, Chiara Spangaro, Gino Strada e Moreno Zani.
Teoria della raffigurazione e della forma
Johannes Itten
Libro: Copertina morbida
anno edizione: 2021
pagine: 160
Nell'autunno del 1919 Walter Gropius invita Johannes Itten a fare parte del corpo insegnante del neonato Bauhaus a Weimar. La celebre scuola non ha ancora un programma definito e Itten propone di inserire in un corso preliminare tutti gli studenti che mostrano un interesse di tipo artistico. Al pittore viene lasciata la più totale libertà riguardo ai temi e alla struttura delle lezioni: è l'inizio di uno dei corsi più innovativi della scuola e l'occasione per ribaltare il concetto tradizionale di insegnamento artistico basato sulla ripetizione di modelli consolidati. Il corso ha lo scopo di impratichire gli studenti con le più diverse modalità di raffigurazione - pittura, scultura, fotografia, uso del colore, del ritmo e dei contrasti di forme e tonalità - al fine di trovare quella più consona alle inclinazioni individuali e produrre opere ispirate non da modelli teorici, ma da un'emozione. Le lezioni di Itten sono introdotte da esercizi di respirazione che eliminino rigidità e tensioni dal corpo, e proseguono sfidando la creatività degli allievi nei modi più vari: si scompongono i capolavori di Goya e Giotto in sezioni di luce e ombra; si sperimenta con tessuti, legni e metalli, toccandoli, plasmandoli e assemblandoli; si cerca il modo più spontaneo di riprodurre a memoria la corteccia di un albero o di tracciare con poche linee istintive l'essenza di una tigre o di un cavallo al galoppo. "Teoria della raffigurazione e della forma", che raccoglie le indicazioni creative di Johannes Itten per il suo insegnamento al Bauhaus e le riproduzioni dei lavori degli allievi, è una fonte inesauribile di idee e intuizioni e, oggi come allora, il manifesto di una concezione rivoluzionaria dell'arte: un'arte che nasce non dall'imitazione del passato ma da un'emozione profonda e personale.